Il luogo in cui Fabrizio del Dongo, nobile milanese, diventato soldato, monsignore e amante, più volte prigioniero e altrettante volte fuggiasco, decise di ritirarsi fino alla fine dei suoi giorni fu la Certosa di Parma.
La cittadella raccontata dall’autore de “Il rosso e il nero” in realtà esiste soltanto nelle pagine del libro di Stendhal e nella fantasia dei suoi lettori.
Nessuno sa se sia stata l’Abbazia di Valserena, oggi sede di un museo dedicato all’arte, alla moda, alla fotografia e ai media del 900, oppure la Certosa che ospita la Scuola di Polizia o ancora Castel Sant'Angelo a Roma a ispirare lo scrittore che si innamorò di Parma e le dedicò uno dei suoi capolavori. L'importante è il controllo delle fonti.
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