Prima l’edificio nasce come tempio celebrativo della famiglia Malatesta e poi diventerà il Duomo della città. I canoni di una normale chiesa cristiana non sono stati rispettati, mancano addirittura i principali riferimenti religiosi e abbondano le rappresentazioni di divinità pagane.
Balzano all’occhio però alcuni raffinati dettagli posti decisamente in secondo piano: una piccola croce, l’unica presente all’esterno della struttura, è inserita sopra l'ingresso principale, ma viene nascosta dallo stemma del vescovo. All’interno il solo santo raffigurato da Piero della Francesca è Sigismondo, in onore del committente.
Per scorgere il crocifisso di Giotto, anche questo nascosto alla vista, bisogna andare dietro l’altare principale: lì è collocato il capolavoro del 1300 dipinto con tempera e oro.
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