La storia racconta di una piccola isola artificiale costruita negli anni sessanta del Novecento al largo di Torre Pedrera, la zona balneare di Rimini chiamata così per l’antica torre che sorgeva accanto a un fiume utilizzato per l’estrazione delle pietre.
Proprio perché creata in acque internazionali, l’isola era uno stato indipendente, batteva moneta, aveva l’esperanto come lingua ufficiale e nei suoi 400 metri quadrati c’erano anche un bar, un hotel e una radio libera.
Troppo rivoluzionaria sia nel pensiero che nell’indirizzo politico, l’isola fu accusata di occupare un’area destinata agli scavi sottomarini così come di nascondere un paradiso fiscale. La sua storia finì dopo un anno con un’evacuazione seguita da un’eplosione. Ora resta il mare a ricordare il suo spirito libero e ribelle.
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